Come scegliere la connessione Internet per lo smart working

Per lavorare da remoto senza problemi e senza limiti è necessaria una connessione veloce e stabile, ma si sa: non sempre è possibile!

Oggi vi raccontiamo cosa è possibile fare con le diverse tecnologie disponibili, offrendo un consiglio pratico in caso si debba affrontare lo smart working in mobilità.

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La connessione a Internet, dilemma per molte aziende protese allo smart working, è un elemento da valutare con attenzione perché non solo è il requisito fondamentale per poter operare da casa, ma è anche lo strumento che abilita (o blocca) diversi processi  lavorativi.

La connettività più efficiente di tutte, cioè la fibra ottica FTTH, permette oggi di svolgere a pieno tutti i compiti richiesti mentre una semplice ADSL potrebbe non bastare per molte attività. Un esempio, quanto mai attuale, si ha durante le videochiamate: se il soggetto A  sta seguendo un corso online allora avrà bisogno di una connessione sufficientemente veloce in download, ma non avrà grandi necessità in upload.  In caso di replica al soggetto B, potrà spegnere la telecamera e usufruire solo dell’audio se la connessione non è stabile. Diversamente avviene se il soggetto A è a capo di un gruppo che sta lavorando da remoto e deve trasmettere la sua immagine, la sua voce e, magari, delle slide o dei video esplicativi. In questo caso  non potrà fare tutto ciò con una connettività  mediocre. 

ADSL e smart working: cosa si può fare 

Oggi l’ADSL è la condizione minima per operare da casa: non crea problemi se il lavoratore deve svolgere semplicemente lavoro da ufficio, leggere e inviare email o qualche foglio di lavoro o documento Word. Ma se deve inviare e ricevere file di grosse dimensioni inizia già a creare problemi.

E’ il caso di un professionista della grafica e del video: se deve mandare uno spot pubblicitario da diverse centinaia di MB ad un cliente, magari più volte perché dovrà fare delle modifiche, allora rischia di passare troppo tempo in attesa dell’upload dei file.

Con l’ADSL è possibile fare videochiamate e videoconferenze, ma è assai probabile che audio e video non siano fluidi e che ci siano grossi problemi in caso i partecipanti alla riunione siano più di tre. 

FTTC e smart working: cosa si può fare  

Con la fibra ottica FTTC, cioè Fiber to the cabinet (fibra fino all’armadietto in strada, sul marciapiede) è oggi possibile fare quasi tutto: la velocità di queste connessioni è di solito 100 MB al secondo in download e 10 MB al secondo in upload.

Se l’armadietto di cui sopra non è troppo affollato perché in pochi hanno una FTTC in zona, quindi ci sono pochi utenti che stanno sfruttando la stessa “porta” verso la fibra ottica, allora difficilmente un utente in telelavoro sentirà la necessità di una connessione migliore.

A meno che in casa non ci sia qualcun altro che sta sfruttando pesantemente la connessione: se il figlio sta su YouTube o su Twitch e il partner su Netflix, allora anche una FTTC può zoppicare in caso di videoconferenza.

Fibra FTTH e smart working: cosa si può fare

Questi problemi svaniscono con una fibra FTTH, tecnologia che prevede che il cavo in fibra ottica arrivi direttamente dentro casa e venga connesso al modem router. Le velocità teoriche sono dieci volte superiori a quelle, già molto buone, della fibra FTTC misto rame e mettere in crisi una connessione del genere è oggi molto difficile.

Al massimo, in uno scenario di utilizzo massiccio della connessione FTTH da parte di più utenti contemporaneamente, quello che può andare in crisi è il router. In casi del genere, però, è possibile mantenere lo stesso abbonamento a Internet FTTH ma cambiare il router Wi-Fi con uno più performante e in grado di gestire meglio più flussi dati contemporaneamente. Di solito i router del genere sono facili da riconoscere perché hanno 4 o addirittura 6 antenne.

Smart working fuori casa: nuovo Mikrotik LTE 12

Lavorare al di fuori dello spazio abituale di lavoro è una prassi sempre più comune. Sia che intendiamo lavorare da casa, sia che intendiamo più genericamente lavorare da qualunque posto non sia l’ufficio principale (seconda casa, spazio condiviso, luogo di villeggiatura etc.).

In aiuto ci vengono soluzioni per lo smart working facile come il nuovo  Mikrotik LTE 12, router 3 volte più veloce ed efficiente rispetto ai precedenti modelli.

Esaminiamolo  in dettaglio.

Mikrotik LTE 12 è un router LTE CAT12 di ultimissima generazione che consente velocità nominali in download di 600 Mbps e Upload 100 Mbps.

Le CAT indicano la velocità di navigazione su rete LTE o la capacità di aggregare più canali di comunicazione. Ad una categoria di livello superiore corrisponde la possibilità di raggiungere un livello massimo di velocità sempre più alto. Dalla CAT 6 si ragiona oltre che in termini di velocità, anche in termini di stabilità e aggregazione delle bande.

Dalla CAT 6 si introduce il concetto di LTE Advanced la cui peculiarità consiste nel poter aggregare più canali in upload e download per poter raggiungere prestazioni più’ elevate.

In Italia, le linee 4G lavorano su 4 frequenze 800, 1800, 2000 e 2600 MHz. Se all’interno di una cella l’operatore fornisce più  bande, il router Mikrotik LTE 12 effettuerà l’aggregazione delle bande disponibili. 

Ad oggi, la maggior parte dei router 4G e cellulari di fascia medio/bassa disponibili sul mercato utilizzano cat 4 in singola banda con prestazioni nominali di 100 Mbps in download e 50 Mbps in upload. Le velocità poi realmente effettive si attestano al di sotto dei 50 Mbps in download.

Come per qualsiasi dispositivo 4G, le prestazioni del router dipendono da moltissimi fattori, tra cui il più  importante la potenza e la qualità del segnale 4G. In condizioni standard, con aggregazione di banda e qualità del segnale buono si riscontrano prestazioni effettive in download superiori ai 100Mbps.

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